Faccio una premessa e voglio sia ben chiara nel momento in cui leggerete questo articolo: non voglio fare polemica sterile, come moltissimi in questo Paese oramai fanno, un pò come fosse lo sport nazionale. La linea logica di base è quella di avere un approccio costruttivo nella speranza (utopica) che qualcosa possa cambiare (in meglio).
Cercherò di avere un approccio imprenditoriale, logico ed oggettivo, nel raccontarvi la storia dell’esperienza progettuale avuta dal team di Evermind nel partecipare al bando per i servizi di comunicazione della Pinacoteca civica di Reggio Calabria, indetta dal settore Politiche Ambientali e Culturali dello stesso Comune.
Verso fine agosto alcuni dei collaboratori di Evermind propongono la partecipazione a questo bando, sia chiaro, la volontà di partecipare non era quella di lucrare su fondi POR FESR (come tantissime aziende invece fanno), bensì quella di poter mettere a fattor comune le nostre esperienze professionali per portare del valore aggiunto in città. Nonostante fossi fortemente contrario (la sfiducia che ripongo nella PA è ampiamente ed oggettivamente dimostrata), valendo le logiche democratiche e meritocratiche del network, si è deciso comunque di partecipare.
La scadenza per la consegna delle buste, da bando, è fissata per giorno 12 settembre 2014 (ricordate bene questa data perchè è fondamentale), per cui, pur perdendo relativamente poco tempo nello staffare il team (al contrario di altri noti), procediamo alacremente nella costruzione del piano di comunicazione e di strategia web con l’obiettivo di porre la Pinacoteca Civica quale centro delle arti visive del comune calabrese.
Giorno 9 settembre alle ore 13:41 riceviamo dai suddetti Uffici una comunicazione dove, cito testualmente, viene scritto:
Si comunica che è stato riscontrato un errore all’art.3 della Lettera di invito, in merito alla quantificazione della garanzia provvisoria; si invia, pertanto, lo Schema di lettera di invito ed il Capitolato Speciale di
Appalto modificati, rispettivamente all’art. 3 ed all’art. 12, con l’importo corretto della garanzia ( 1122,46 euro) pari al 2% dell’importo a base d’asta (56.123,00 euro). Per ovviare all’inconveniente, si proroga il termine di consegna delle offerte alle ore 12,00 del 19 settembre 2014. Lo svolgimento della gara avverrà il 22 settembre 2014 alle ore 9.30.
Avendo una settimana in più per completare tutto il lavoro, che peraltro era già in gran parte terminato, decidiamo di prendercela comoda soprattutto per tutta la parte burocratica ed amministrativa.
Giorno 19 settembre consegniamo tale bando secondo modalità previste (nonostante la data di apertura delle buste fosse antecedente, da bando rinnovato, a quella di chiusura).
Giorno 22 settembre mi presento puntualmente all’ufficio preposto per l’apertura delle buste: essendo solo e sapendo che vi erano (per certo) altre aziende partecipanti la cosa mi sembrava alquanto sospetta. La signora, molto gentile peraltro, mi fa notare che non si trovata una stanza dove aprire le buste e che la sua collega era andata ad informarsi. Ok, aspetto 10minuti, 15, 30, alchè vedo uscire dall’ufficio la signora bionda di cui sopra e la collega alla (disperata) ricerca del dirigente. Alla fine lo trovano e dopo una lunga discussione escono e mi dicono che avrebbero dovuto rinviare il tutto perchè gli era stata negata la presenza di una persona in commissione.
ok, ma gli altri partecipanti? Come mai non erano presenti all’apertura delle buste? Come li avvisate?
Ciò considerato, ci viene comunicato alle 17 di pomeriggio del giorno 22 settembre che le buste sarebbero state aperte giorno 24 quando noi, per impegni precedentemente presi con altri clienti, non potevamo essere presenti.
Faccio notare che aver cambiato a 3gg dalla scadenza il bando dando una settimana in più, per società non per forza presenti su Reggio Calabria, avrebbe comportato comunque l’invio delle buste prima dell’invio della comunicazione di slittamento del bando.
Faccio notare che aver rinviato l’apertura delle buste senza preavviso di comunicazione ufficiale, comporta per aziende non presenti sul territorio di Reggio Calabria un’ulteriore aggravio di spesa per poter essere presenti nella data e nel luogo previsto.
Da questo racconto, è evidente l’assenza di un buon Project Manager (PM) il cui ruolo, pubblico o privato che sia, è proprio quello di assicurare la qualità della gestione del progetto e la sua chiusura nel miglior modo possibile. L’assenza di una tale figura ha arrecato danni economici all’azienda che ovviamente non le verranno mai riconosciuti, oltre che un clamoroso danno di immagine per il comune di Reggio Calabria la cui affidabilità è pari a zero nei confronti di qualsivoglia azienda che voglia partecipare ai bandi da esso indetti.
Alla prossima occasione siete pregati di premunirvi di figure professionali che possano agevolare il vostro lavoro e quello delle aziende che ancora credono che si possa fare bene nei comuni di origine (e non)!
E’ la burocrazia che ucciderà questo paese