Molti scappano dalle città , altri, invece, vedono ancora oggi nelle città il posto dove risolvere alcuni dei loro problemi.
L’ultimo weekend è stato un po’ questo , ragionare e riflettere sui temi legati a diversi e nuovi modi di fare ospitalità, contesti alternativi nei quali poter esprimere valori e legami difficili da trovare nel turbinio del caos cittadino.
Ed è così che mi trovo, per l’ennesima volta, a dormire un paio di notti in hotel e l’ultima in un appartamento. Il primo prenotato tramite Booking, il secondo tramite AirBnb.
La premessa è d’obbligo: anni fa erano le OTA, Booking in primis, ad essere nell’occhio del ciclone e nel vortice della polemica da parte degli albergatori. Oggi , le ire e le invettive di questi ultimi si dirigono principalmente verso le strutture ricettive extra-alberghiere ed il tema del contendere è tutto incentrato sulla competizione non equilibrata tra i due duellanti.
Il prezzo: tra i primi driver di scelta dei viaggiatori.
A Caserta ho dormito in un hotel 4 stelle vicino la Reggia (a proposito, è magnifica, andateci!), a Napoli in un appartamento tra Vomero ed Arenella. Nel primo pernotto abbiamo due notti, 150 euro in due persone; nel secondo, abbiamo speso 68 per una notte .. ma in quattro. Lavorando a stretto contatto sia con gli uni che con gli altri, mi rendo conto che il prezzo è dettato (anche) dagli oneri che nell’extra-alberghiero (spesso) non ci sono e, se dovessero essere presenti, sarebbero sicuramente minori.
Pongo, tuttavia, una prima riflessione: perchè avere 4 persone a ricevimento quando sicuramente ne bastano almeno la metà, specialmente alle 20 (ora in cui ho effettuato il check-in) ?
C’è evidentemente un problema di gestione, come c’è anche un evidente problema di gestione degli spazi abitativi.
Certamente risulta difficile intervenire in un hotel 4 stelle, quantomeno lo è sicuramente più che in uno spazio abitativo singolo o in un b&b dove il numero di camere è minore. E’ anche vero che trovare nel 2017 certe condizioni è preoccupante – e non ho scattato foto al bagno per pura decenza.
Ed infine l’ospitalità. Questo è l’aspetto che ha avuto l’impatto emotivo maggiore durante tutto il mio viaggio.
Da un lato (Caserta) , un’ospitalità classica, ci danno del “lei”, ci consegnano le chiavi della camera e si preoccupano di spiegare gli orari della colazione e del check-out. Per carità, ragazze molto gentili e disponibili ma … nulla di più.
In netta contrapposizione con l’esperienza vissuta tramite AirBnb: in primis perchè il viaggio inizia esattamente nel momento in cui scambi il primo messaggio con il tuo host. Una bellissima idea 🙂 Ma non è (solo) una questione di strumenti, quanto piuttosto di persone che lo usano: ci hanno dedicato tanto tempo nello spiegare la casa e raccontarne la storia, ed aspetto ancora più importante hanno dedicato del tempo per dare consigli su cosa – e come – visitare Napoli, indicandoci delle zone meno famose che si sono rivelate delle vere chicche.
Tutto molto amichevole. Tutto molto bello 🙂
E’ vero, oggi la competizione tra Hotel ed extra-alberghiero non è corretta, ma è altrettanto vero che c’è tanto tanto lavoro da fare … nel settore della ricettività classica.